Come assumere un lavoratore domestico? Quali procedure seguire e che documenti sono necessari?
Dichiarare un lavoratore domestico puo’ essere un processo macchinoso ma sicuramente necessario per garantire un ambiente di lavoro sicuro e a norma, condizione necessaria sia per i prestatari di servizio che per i datori di lavoro.
La mancata dichiarazione dei lavoratori domestici presso gli enti di competenza puo’ comportare a sanzioni amministrative salate: il prestatario del servizio puo’ incorrere in una multe con un valore compreso tra i 200 e i 500 euro. I rischi risultano essere ancora più elevati per i datori di lavoro, la cui negligenza puo’ arrivare ad avere un costo pari a 12.000 euro, somma maggiorata di 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo.
Che si tratti di prestazioni saltuarie o regolari, le procedure di assunzione e inquadramento devono rappresentare un’assoluta priorità sia per chi offre il servizio che per chi ne beneficia.

IMPORTANTE – Yoopies incoraggia tutti i suoi utenti a offrire e/o richiedere dei contratti di lavoro regolari e dichiarati, diffidando da coloro i quali non applicano le norme vigenti. Se un collaboratore domestico rifiuta di essere messo in regola, non esitare a segnalarlo al nostro servizio clienti.
Quando si tratta di assunzione, le procedure da seguire possono variare a seconda della nazionalità del lavoratore assunto (nel caso di cittadini extra europei, consultare la rubrica INPS dedicata).
In linea generale, comunque, i documenti necessari in questa fase sono:
– Carta d’identità o altro documento equivalente, in corso di validità.
– Tessera sanitaria in corso di validità. (Questo documento viene rilasciato gratuitamente dalle Aziende Sanitarie Locali presenti in tutto il territorio).
– Codice fiscale
– Eventuale permesso di soggiorno
* Se il lavoratore ha un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, egli dovrà presentare due ulteriori documenti, in quanto minorenne:
– Il certificato di idoneità al lavoro, rilasciato dall’Ufficiale sanitario dell’ASL di zona in seguito alla relativa visita medica, le cui spese sono completamente a carico del datore di lavoro.
– La dichiarazione dei genitori o di chiunque altro ne eserciti la potestà familiare, vidimata dal Sindaco del Comune di residenza, la quale consente al lavoratore di prestare servizio, sia a tempo parziale che totale.
In seguito, sarà necessario stipulare in forma scritta e privata il contratto di lavoro. Una copia esempio è disponibile in allegato con il presente articolo.
A partire da questo momento, quindi, il datore di lavoro si farà personalmente carico di dichiarare all’INPS l’instaurazione del rapporto. Tale dichiarazione puo’ essere effettuata collegandosi al sito INPS o recandosi agli sportelli disponibili nella zona di residenza.
Cosa succede dopo?
Una volta avvenuta la dichiarazione, l’INPS si occuperà di aprire una posizione assicurativa e inviare cadenzialmente al datore di lavoro gli avvisi relativi al versamento dei contributi dovuti, secondo la paga oraria effettiva stabilita.
Qualsiasi variazione nel rapporto di lavoro, sia essa effettuata dal datore di lavoro o dal collaboratore, inclusa l’interruzione, deve essere comunicata all’INPS, in via telematica. Tutti i dettagli circa le dimissioni, il licenziamento e i relativi costi, sono disponibili qui.